Non chiamatelo un semplice punto!

Il punto: libro educativo per grandi e piccini

Quante volte vi è capitato di pensare "io non riesco, non sono capace" e ai vostri figli di dire "dai, provaci".
Questo libro racconta una storia di per sè semplice ma con un messaggio bellissimo.

È un libro che definirei "educativo".
Insegna ai piccoli lettori che anche un punto può essere un'opera d'arte, che nella vita bisogna provare, che ciò che non piace ad alcuni, per altri può essere una cosa unica e che alla fine siamo noi i primi giudici delle nostre opere.

È un libro che insegna ancor prima a noi adulti che ogni bambino ha in sè una sua unicità e che anche un semplice punto va valorizzato e incorniciato tanto quanto la stanza di Van Gogh.
E allora cari genitori, leggete questo libro, innalzate l'autostima dei vostri bimbi e trasmettete fiducia in loro stessi.

Il protagonista è un bambino, Vashi, che dice di non saper disegnare.
La sua maestra invece non la pensa così. Lei sa che c'è un impulso creativo in ognuno di noi e da un semplice punto parte la crescita dell'autostima di Vashi che poi, a sua volta, saprà essere di aiuto a chi, come lui, non credeva di esser capace.

"Il punto" - Peter H. Reynolds - Ape Junior 2013

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Commenti

  1. E' una lettura che non conoscevo ma che mi piacerebbe leggere a mia figlia. Ottimo consiglio ! Grazie

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    1. Grazie a te Sabrina per essere passata da noi. Torna a trovarci. Sono in arrivo tanti nuovi consigli di lettura.

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  2. Io ho sempre disegnato, anche da grande, e sono sempre stata piuttosto brava: però non sopportavo e non sopporto quando zii e nonni vari mi prendono a modello per dire al bimbo della situazione "Guarda Francesca quant'è brava, impara da lei come si disegna"... Ovviamente il bimbo si demoralizza perché vede che il suo scarabocchio non somiglia al mio bell'elefante, e si convince di non essere capace. Non occorre saper disegnare bene (che poi è sinonimo di "saper disegnare qualcosa che assomigli alla realtà") ma ogni persona, soprattutto bambina, ha diritto di esprimere quello che ha dentro anche con segni apparentemente senza senso. :)

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    1. Mi trovi perfettamente d'accordo con te, Francesca.
      I bambini andrebbero spronati ad esprimersi liberamente e non messi in competizione con altri. Purtroppo quello che hai raccontato tu è una brutta abitudine che sento fin troppo spesso.
      I bimbini dovrebbero essere spronati invece ad esprimersi liberamente senza temere giudizi o critiche.
      Ma sottolineerei anche il grande ruolo ed importanza che in tutto questo ha la maestra, sia nel libro che nella realtà.
      E questo è uno dei motivi per cui, quando me lo chiedono, consiglio questo libro come regalo alle maestre: affinchè non perdano di vista la loro grande missione (senza nulla togliere al ruolo dei genitori).

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